Disagi in adolescenza
L'adolescenza rappresenta una fase molto delicata di passaggio dall'infanzia all'età adulta, in cui l'adolescente non è più un bambino, ma non è ancora un adulto. È un periodo che si manifesta fra gli 11/12 anni e i 18/19 anni, caratterizzato da numerosi cambiamenti dal punto di vista cognitivo, emotivo e comportamentale sul piano fisiologico, psicologico e relazionale. In questo periodo, i ragazzi sono chiamati a costruire la propria identità provando a gestire due bisogni fra loro contrastanti: da un lato la ricerca di autonomia, dall'altra il continuo bisogno di protezione da parte delle figure di riferimento. In questo conflitto assumono un ruolo rilevante il gruppo dei pari: l'appartenenza ad un gruppo aiuta l'adolescente a non sentirsi solo, rinforza la sua autostima e fornisce nuovi modelli di riferimento. In questa delicata fase di vita, l'adolescente può sperimentare diverse forme di disagio e malessere che esprime con: difficoltà scolastiche, depressione, ansia, ansia sociale, fobie, disturbi somatici, bassa autostima, disturbi nella nutrizione e dell'alimentazione, ritiro sociale, dipendenze da internet (gaming, social media, cyberbullismo e cybersesso), autolesionismo, intolleranza alla noia, aggressività, impulsività, disturbi della condotta e uso di sostanze. Tutto ciò delinea una fase molto dolorosa per l'adolescente. Riconoscere precocemente i segnali di disagio permette di dare voce a questo malessere e di intervenire in modo appropriato e tempestivo.
La psicoterapia può essere uno spazio di cura, accompagnamento e profondo ascolto del vissuto dell'adolescente. Si caratterizza come un percorso di conoscenza e collaborazione che favorisce un cambiamento armonico ed equilibrato a livello emotivo e relazionale, funzionale all'assolvimento dei compiti tipici dell'adolescenza. La psicoterapia cognitivo comportamentale consente di lavorare con l'adolescente su pensieri, emozioni e comportamenti disfunzionali con l'obiettivo di favorire un maggior benessere psicologico e aiutare la famiglia e gli insegnanti a rispondere nel modo più funzionale al bisogno espresso dall'adolescente. A questo possono essere aggiunti anche interventi di psicoeducazione, di consulenza scolastica o training di assertività.